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Il progetto
Negli anni le richieste di ingresso in RSA hanno presentato una diversificazione del bisogno, con un incremento di domande poste nel contesto di fragilità di persone “atipiche” rispetto all’usuale richiesta geriatrica: specificatamente vi è stato un aumento delle fragilità per condizioni di disagio da disabilità in soggetti adulti e di persone afferenti ai servizi di salute mentale territoriale. L'assenza di RSD nella città costringe a ricorrere a realtà fuori dal territorio con il rischio di spezzare i legami e rendere più difficili le relazioni con i famigliari, specie se anziani; lo stesso vale con i pazienti con disagio psichico e con un livello di deficit sanitario e assistenziale elevato che può essere gestito in RSA. Il buon esito di queste singole esperienze ha portato al bisogno di progettare un’offerta integrata di interventi e servizi in favore di persone disabili e con patologie psichiatriche ospiti presso la nostra RSA, attraverso proposte di iniziative, condivisione di esperienze e relazioni consone all'età e alle caratteristiche della fragilità. La pandemia ci ha obbligato a regole stringenti sempre più centrate sulla professionalità dei ruoli, relegando l’ambito relazionale, spesso assunto dalle associazioni di volontariato, ad un ruolo di subordine nella gestione della fragilità della disabilità psico-fisica.
